Venerdì 11 maggio si è tenuto presso la sede di Masautomazione l’annuale meeting agenti. Quest’anno il focus della mattinata è stato su Industria 4.0 con le sue sfide e opportunità a livello globale e più nel dettaglio per Masautomazione. Nel pomeriggio sono invece stati illustrati i prodotti Masautomazione e le applicazioni per Industria 4.0 con un taglio tecnico-commerciale.
Durante la mattinata sono intervenuti Marco Monguzzi e Fabio Papa della LIUC (Università Carlo Cattaneo di Castellanza) e di IAEI (Institute of Applied Economic Research) per illustrare lo stato dell’arte e gli sviluppi del prossimo futuro di Industria 4.0 che hanno descritto sostanzialmente come un cambio di approccio e di mentalità nell’ambito della produzione di beni e servizi. Siamo in piena quarta rivoluzione industriale che sempre di più influenza il nostro modo di lavorare, vivere e di relazione con gli altri.
Questo approccio all’organizzazione dei processi di produzione si basa su tecnologie e sistemi integrati che comunicano in ogni ambito, compreso il post-vendita. Si utilizzano già piattaforme di scambio di lavoro, dei veri e propri centri di lavoro per pianificare la produzione e la manutenzione. Sono gli stessi operai, sempre più specializzati e collaborativi, che si accorgono di qualche mancanza o inefficienza del progetto e intervengono. Il lavoro dell’operaio acquista sempre più valore aggiunto mentre le attività meno qualificate sono delegate alle macchine. Si aprono quindi nuovi scenari e un nuovo modo di concepire la produzione industriale. E l’Europa è sicuramente in pole postion nel recepire questo approccio innovativo. Basti pensare che nell’Unione Europea sono circa 30 milioni gli occupati nella produzione e 60 milioni nell’indotto. La Germania già dal 2012 sta sviluppando un piano industriale e ha stanziato 200 milioni di Euro per l’inserimento di Industria 4.0 nel proprio sistema economico e i dati parlano di un aumento della produttività del 15-25%. Anche Cina e Stati Uniti si stanno introducendo Industria 4.0 nelle proprie strategie.
Molti sono i vantaggi in termini di ottimizzazione dei processi, risparmio e qualità. Ad esempio i macchinari possono dialogare da un sito industriale e un altro rendendo i processi di produzione modulabili e più efficienti. Si possono anche sfruttare e acquisire informazioni e conoscenze importanti durante la lavorazione ottenendo dati da analizzare per fare previsioni. In un prossimo futuro si svilupperanno le Smart Factory, le fabbriche intelligenti che sfrutteranno la tecnologia in parte già esistente mediante macchinari 3 C in grado di computare, controllare e comunicare.
Di non secondaria importanza anche il tema dei big data, un’immensa mole di informazioni per raccogliere informazioni utili Un esempio? Monitorando per 24 ore un tornio si ottengono 200 Gigabyte di dati che analizzati con sistemi di cloud computing permettono di ottenere informazioni per formulare previsioni e prendere decisioni.
Negli ultimi anni anche in Italia si sta sviluppando Industria 4.0. E’ già avviato un processo di adattamento dei macchinari esistenti con l’utilizzo di nuove tecnologie per arrivare a d esempio a trasmissioni wireless di ogni singola lavorazione i cui dati che vengono raccolti in una memoria centralizzata facilitando la manutenzione predittiva, aumentando la qualità dei prodotti e monitorando la lavorazione in ogni momento. Dal 2017 sono partiti incentivi e ammortamenti da parte del Governo ma non sempre facilmente accessibili. Non tutti nel nostro Paese, il cui sistema industriale è costituito in prevalenza da piccole e medie imprese, possono fare investimenti così elevati ma grazie e varie applicazioni si possono adeguare a Industria 4.0 i macchinari e i processi produttivi esistenti. Si tratta di un mercato da milioni di Euro.Industria 4.0 sta introducendo anche la presenza dei robot e dei cobot all’interno delle realtà produttive più avanzate. Allo stesso tempo la stampa 3D e l’utilizzo della realtà aumentata stanno rivoluzionando il modo di produrre e di intervenire su un macchinario.Tra le criticità riguardo a Industria 4.0, molti si stanno ponendo la domanda sulla perdita dei posti di lavoro e il dibattito è aperto. Da non sottovalutare nemmeno il rischio in termini di cyber-security dove si sono già verificati furti di dati aziendali con richiesta di riscatto e virus sempre più pericolosi.Analizzando le potenzialità si possono riassumere i punti di forza in alcuni punti: riduzione dei costi di produzione e manutenzione, produzione più flessibile e più personalizzabile, ottimizzazione delle risorse e delle materie prime, riduzione degli errori, sviluppo di nuovi modelli di business, nuovi servizi e nuove figure professionali.Quali saranno le competenze richieste per queste nuove figure professionali? Competenze tecniche sicuramente, ma anche capacità di relazionarsi con gli altri per capirne le esigenze, conoscenza del contesto, capacità di problem solving, maggiore intuitività e capacità di pensare fuori dagli schemi.
A conclusione dell’intervento i docenti hanno fornito alcuni dati per focalizzare il contesto economico attuale che prevede da qui al 2020 una crescita del PIL costante nel mondo. L’Italia è l’ottava economia più ricca a livello globale ed è la seconda base manifatturiera in Europa. Il Paese cresce ed è al quinto posto fra i Paesi più visitati al mondo. La qualità e l’aspettativa di vita sono elevate ma ci portiamo dietro anche il fardello della corruzione che ci posiziona al sessantesimo posto. Siamo una società sempre più individualista in cui i valori sono solo professati a parole ma non nei fatti. Dobbiamo quindi ripartire da noi, da ogni singolo individuo.
Industria 4.0 rappresenta una grande opportunità da cavalcare con entusiasmo. Un’onda che ci accompagnerà per i prossimi 50 anni.